Certe volte. Certe volte cerco, certe volte perdo. Certe non le capisco, altre non le vedo. Certe stanno proprio lì, certi di poterti aiutare. Alcuni perdono pezzi, alcuni hanno il mio volto. Pochi mi riconoscono, molto pochi rimangono. Nessuno guarda, neanche uno sente.
Mi chiedo come sia possibile che tra tutti loro, nessuno mi risponda. Occhio, orecchio, naso o bocca, ginocchio, gomito, piede o spalla, voi, perché non mi dite niente? Perché non sapete da dove sanguino, da dove esce rosso, rosso riempie, ma vuoto rimane.
Guardami e chiediti: perché hai così paura? Sì proprio tu. Tu che fingi, fingi come statue, fingi come paglia. Perché hai paura di essere te stesso?
Certe volte credi, certe volte speri, che ciò che non vedi possa dirti come guarire.
Prendo in palmo chi sono, mi prendo gioco di chi credevo di poter essere. Chiedo al cuore la strada, ma mi accascio temendo la salita. Perdo giorni intervistando la mente, ma niente sa di noi.
Più le volte nelle quali mi chiedo, se tu angelo possa essere umano. Io sono solo una piccola matrioska dentro cui pensavi ci fosse un tesoro. Ma il segreto è che se tu ti fai carne, ed io un po più alata forse potremo saltare in aria, per poi riatterrare sapendo che il cielo è vicino, ma la terra di più.
Fluttuando nell’idea. Nelle idee delle tue parole che giacciono nei silenzi. Guardaci morire e lasciare caos di baci. Casualmente vivi, chiaramente stanchi. Stare tra me e te senza sapere quale siamo. Saremo rocce di colore? Di calore lontano, o solo ghiaccio di ideali sciolti. Tra qui e poi, tra se e si, siamo sospesi.
Sospiro toccando il filo, tra realtà e illusione. Sopra di te, sotto di me. A lato del tuo fianco, dietro alla mia insicurezza. Davanti alla sincerità, di salti mai detti dalle mie volontà. Dentro tue ossa labili, sento verità nascoste. Scostami da questa cecità, c’è qualcosa tra queste mura che parla di noi. Non chiudere gli occhi ai nostri cuori sigillati.
Alza il volume, voglio sentirti. Forte come la vita, come le note, come i tuoi pensieri muti.
Apri il sorriso delle guance che cambiano per me, che per noi sono sempre umide di amore.